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Fusine Confine / Stog Pr Jalen

07 Luglio 2024
Acque
Confini
Conflitti
Tradizioni
Straniamenti

Programma

ore 15:00 passeggiata nell'area dello spartiacque a cura di Ksenija Jelen; partenza da Pr Jalen - via Ponze 14, 33018 Fusine Confine 

ore 18:30 incontro "Il corpo che cammina" con Angelo Floramo, Špela Ledinek Lozej e Emil Krištof sotto il fienile di Pr Jalen - via Ponze 14, 33018 Fusine Confine

ore 20:30 merenda contadina 

ore 21:30 inizio spettacolo sotto il fienile di Pr Jalen

lingua evento: italiano

informazioni: +39 3281547471

si ringrazia: Comune di Tarvisio e la famiglia Jalen - Jelen per l'ospitalità.

Lo stog o kozolec è una struttura prevalentemente lignea a pianta rettangolare con una tettoia sostenuta da quattro a sei travi unite in orizzontale sui lati lunghi da pioli. Il suo scopo principale è l’essiccazione e la conservazione del foraggio, ma può essere utilizzato anche come magazzino per attrezzi da lavoro, luogo di ritrovo e d'aggregazione, parco giochi per bambini e all’occorrenza ricovero partigiano. 

Sedemnajstega maja, se kosa okrog kozolca zamaja

“Il diciassette maggio la falce prende ad oscillare attorno al kozolec”
 

Da maggio a dicembre nei kozolci venivano fatti essiccare in ordine: trifoglio, orzo, segale e miglio, grano ed avena, grano turco e grano saraceno. E sebbene lo scopo principale della struttura fosse quello di proteggere il foraggio dall’umidità, io qui oggi sotto il kozolec di Pr Jalen in tempo di solstizio sono proprio alla ricerca dell’acqua che scorre. 

A cavallo di uno spartiacque quasi impercettibile, nascosto in un falsopiano di paludi e di torbe a far quasi da specchio a quello compagno di Saifnitz/Žabnice/Camporosso, voglio capire com’è che questo pezzo di bacino idrografico della Drava abbia potuto diventare Italia, ma anche e soprattutto com’è che la Sava qui non nasca Sava ma Nadiža, lo stesso nome del fiume che fece grande Aquileia mettendola in contatto coi monti innevati del Libano e il delta verdeggiante del Nilo. 

Se la possibilità della ricerca è ancora tutta da dimostrare, sono almeno convinto di metodo e direzione: il primo sarà il corpo che cammina, il solo a poter registrare anche minimi cambi di pendenza e in generale la realtà delle cose e del mondo; la seconda la mitica valle di Tamar, stretta tra le pareti a strapiombo delle Ponze e delle Mojstrovke col castello dello Jalovec a porre il limite e il senso a tutto: Tamar come la prostituta fenicia benvoluta da Dio del racconto biblico, Tamar come la Re dei re e Regina delle regine della Georgia medievale, תמר/تمر/tàmar come il dattero cibo prediletto del migrante, come del resto lo stesso Muhammad, il protagonista del nostro spettacolo, dice chiaramente fin dall’inizio:

Alcuni datteri possono tornare utili in questo cammino verso l’ignoto. L’idea che un guerriero porti sempre con sé dei datteri risale alle nostre antiche tradizioni guerresche... ma io... sono un guerriero? 

 

Incontro “Il corpo che cammina”

ANGELO FLORAMO Insegnante, storico medievista, è consulente scientifico della Biblioteca Guarneriana di San Daniele del Friuli. Come narratore ha pubblicato: Balkan Cirkus (Ediciclo 2013) e per Bottega Errante: Guarneriana segreta (2015), L'osteria dei passi perduti (2017), La Veglia di Ljuba (2018), Vino e libertà (2023). È stato insignito del Premio Nonino Risit d'Aur - Barbatella d'Oro 2024 insieme alla cooperativa Insieme Frutti di Pace.

ŠPELA LEDINEK LOZEJ Antropologa, lavora come ricercatrice presso il Centro di ricerca dell'Accademia slovena delle Scienze e delle Arti, Istituto di Etnologia, dal 2000. Il suo lavoro si concentra su pratiche e processi del patrimonio, confini e zone di confine, minoranze, cibo, cultura dell’abitare e pratiche di vita, in particolare nella regione tra le Alpi Giulie e l’Adriatico nord-orientale. Attualmente sta conducendo un programma di ricerca multidisciplinare Heritage on the Margins.

EMIL KRIŠTOF Produttore culturale e musicista. Dal 1987 al 2022 è stato co-amministratore delegato e direttore artistico del centro culturale UNIKUM dell'università di Klagenfurt/Celovec. È coautore e curatore dei libri di escursionismo dell'UNIKUM, tra cui Das Weite suchen - Zu Fuß von Kärnten/Koroška zum Meer (2023). Vive e lavora in Carinzia/Koroška.

ANTON ŠPACAPAN VONČINA Illustratore, scultore, performer del riciclo e scenografo. Pubblica su riviste, copertine, dischi, libri. Ha lavorato alla scenografia per innumerevoli cortometraggi e film, tra i quali Zoran, il mio nipote scemoDrevoBabylon SistersMenocchioL’uomo selvaticoL’uomo senza colpa, Fiume o morte!. È tra i fondatori del festival internazionale Če povem 83. Nel 2022 con Francesco Tomada ha pubblicato Il figlio della lupa (Bottega Errante Edizioni).