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Stadt auf dem Magdalensberg

03 Luglio 2024
Acque
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Straniamenti

Programma

ore 19:00 visita guidata al sito archeologico di Magdalensberg a cura del Landesmuseum Kärnten; partenza dal centro visitatori - Magdalensberg 15, 9064 Magdalensberg

ore 20:30 cena al sacco all'interno dell'antica basilica romana

ore 21:30 inizio spettacolo all'interno dell'antica basilica romana 

lingua evento: tedesco 

informazioni: +39 3281547471

si ringrazia: Landesmuseum Kärnten, Roland Bäck

Prima delle rovine di oggi, prima dell'annessione del Norico all'Impero Romano del 16 a.C., sul pendio verde smeraldo del Magdalensberg era un emporium romano con un forum, due basilicae e qualche tabernae, un centro mercantile e manifatturiero in cui il celebre ferrum noricum, l'acciaio delle spade, delle guerre, delle conquiste romane, veniva smerciato in lungo e in largo.

Ma chi erano questi artigiani, questi commercianti "Romani" in territorio celtico? Gli studiosi concordano sulla loro provenienza soprattutto aquileiese, ed essendo al tempo Aquileia un porto rivolto massimamente ad Oriente, la fantasia va subito a commercianti fenici, ebrei, libici... ma perché proprio qui? Era per la presenza della residenza di un re locale più su in cima al colle? O addirittura di tutta una città, Noreia, la mitica capitale dei Celti Taurisci, ad aspettare tutt'oggi di essere scoperta sotto gli scavi della tarda età romana?

Roland Bäck, il gentilissimo archeologo del Landesmuseum Kärnten che oggi ha accettato di farmi da guida, pare leggermi nel pensiero mentre camminiamo uno dietro all’altro attenti a non capitombolare nel fossato dietro al tempio d’Augusto:

“Sappiamo per certo che in cima al colle c'era un santuario. Secondo l’usanza celtica, la sua presenza garantiva automaticamente l’incolumità a qualsiasi persona, indigena o straniera che fosse, che entrasse nel raggio di un determinato areale qui attorno: per questo i primi mercanti provenienti da Aquileia che attraversarono le Alpi devono aver visto in quest’area un luogo a loro favorevole, finendo così per stabilirvi un emporium in stretto contatto col preesistente abitato celtico.”

Un santuario? Un santuario dedicato a quale divinità? “Questo al momento non è dato saperlo, ma il ritrovamento poco più a valle nel sito della successiva città romana di Virunum di una statua dell’Iside Noreia…”. L’iside Noreia? “Sì, una divinità sincretica di età imperiale, dove l’Iside egiziana si fondeva con la Noreia locale, entrambe accomunate dalla loro relazione privilegiata con l’acqua.” 

Per un attimo sono preso da una vertigine, il ricordo va alla statua colossale di Iside in mostra al museo greco-romano di Alessandria d’Egitto, ritrovata negli anni Sessanta dal sommozzatore amatoriale Kamel Abu al-Sadāt mentre faceva un’immersione presso l’isola di Pharos, presso il porto sommerso: Vi arriva il poeta / e poi torna alla luce con i suoi canti / e li disperde

Riapro gli occhi che sono circondato da farfalle. “Un nostro collega, un entomologo, sta conducendo uno studio mirato a scoprire perché proprio in questo punto dietro il tempio ci siano così tante farfalle, e di così tanti tipi diversi”. 

Di questa poesia / mi resta / quel nulla / di inesauribile segreto