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Prvačina / Gradišče nad Prvačino

28 Luglio 2024
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Programma

ore 18:00 esplorazione della media valle del Vipacco con visita al museo delle Alessandrine di Prvačina a cura di Tina Krog e Andrejka Humar; partenza dallo Spominski park di Gradišče nad Prvačino - Gradišče nad Prvačino 95, 5292 Renče-Vogrsko

ore 20:30 rinfresco in stile egiziano organizzata dalla comunità locale presso lo Spominski park  di Gradišče nad Prvačino

ore 21:30 inizio spettacolo presso lo Spominski park di Gradišče nad Prvačino

lingua evento: sloveno 

informazioni: +386 30313488

si ringrazia: Društvo za ohranjanje kulturne dediščine Aleksandrink, Andrejka Humar, Tina Krog

“Col termine aleksandrinke si intendono tutte le donne del Goriziano, per lo più slovene ma non solo, che tra la seconda metà del XIX e la prima metà del XX secolo si sono recate in Egitto, per lo più ad Alessandria, per prestare servizio vuoi come balie da latte, vuoi come bambinaie, vuoi come cuoche o cameriere…” mi dice Andrejka Humar, una delle responsabili del  museo a loro dedicato a Prvačina. 

“Il viaggio per mare da Trieste con le navi del Lloyd durava per tre giorni e tre notti. Le più finivano per prestare servizio presso le ricche famiglie europee dei vari impresari e uomini d’affari che erano arrivati in Egitto all’indomani dell’apertura del Canale di Suez, ma alcune, ed è il caso di molte donne di Gradišče giusto qui sopra, finirono addirittura negli appartamenti della famiglia reale egiziana. In queste zone hanno spesso paragonato la loro storia alla leggenda medievale della Lepa Vida, la bella ragazza slava rapita dal perfido saraceno che, di fronte alla consapevolezza di non poter mai più rivedere i suoi cari, preferisce commettere suicidio gettandosi in mare, ma in realtà per molte fu un’esperienza anche positiva, e il vero trauma lo vissero una volta ritornate in patria, dove l’esperienza di una relativa maggiore libertà maturata laggiù si dovette spesso scontrare con un mondo patriarcale molto più restrittivo.”

Alla notizia delle donne di Gradišče negli appartamenti della famiglia reale ho un sussulto, e d’improvviso ricordo che Muḥammad, il poeta protagonista del nostro spettacolo, Muḥammad nato in un campo profughi palestinese poco fuori Aleppo, discende in realtà da un ramo secondario della famiglia reale egiziana… pazzesco! E noi siamo qui oggi nel luogo da dove altre migranti prima di lui andavano a fare le serve proprio nel palazzo di Ras atTīn, proprio a casa sua… 

Il sole ha già preso a tramontare, il Carso di là dal Vallone è una macchia nerastra in un tripudio di fuoco, e d'improvviso ricordo che qualche mese fa, mentre camminavo in uno stesso tramonto di fuoco nella via Hammām aḍḌahab d’Alessandria d’Egitto alla ricerca del sito della Baracca Rossa, il covo d’anarchici frequentato in gioventù da Ungaretti, il muezzin della moschea lì affianco prese sorprendentemente ad intonare un versetto della sura 4, la sura delle donne.