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Kobarid / Caporetto

21 Luglio 2024
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Programma

ore 18:00 visita guidata a Caporetto e dintorni a cura della Fondazione Pot miru; partenza dal parco Mrzli studenec di Caporetto - trg Svobode 12, 5222 Caporetto

ore 19:00 incontro "Tra due fiumi" con Nadja Velušček, Anja Medved e Zdravko Likar, moderati da Anton Špacapan Vončina al museo della Fondazione Pot miru di Caporetto - Gregorčičeva ulica 8, 5222 Caporetto

ore 20:30 rinfresco offerto dagli organizzatori al museo della Fondazione Pot miru 

ore 21:30 inizio spettacolo al parco Mrzli studenec

lingua evento: sloveno 

informazioni: +386 30313488

si ringrazia: Občina Kobarid, Fundacija Poti miru v Posočju, Maša Klavora, Leon Četrtič, Nadja Velušček, Anja Medved, Zdravko Likar

Da frequentatore assiduo quale sono stato del sistema scolastico nazionale italiano fa impressione arrivare a Caporetto e scoprire che qui la famosa disfatta è detta čudez pri Kobaridu, das Wunder von Karfreit, ovvero il miracolo di Caporetto. E nonostante l’episodio mi confermi la necessità della pratica continua di simili cambi di prospettiva per fare Europa, dall’altra fa una certa specie riconoscere lo stesso stupido patriottismo anche nella retorica d’oltre confine, capace di chiamare miracolo una battaglia in cui morirono decine di migliaia di persone. Certo miracolo nel senso di sblocco improvviso e forse anche inaspettato di uno stallo che andava avanti in trincea da quasi due anni e mezzo, ma insomma… 

Piuttosto è ancora una volta il luogo che colpisce, e sarebbe davvero da aver studiato geologia per capire meglio com’è che il Natisone ha preso quella curva a sud così improvvisa invece che proseguire poco più avanti buttandosi direttamente sull’Isonzo, proprio lì alle pendici del colle Baba, dove sorge Caporetto. Sta di fatto che per questa o per altre ragioni le alte valli di Natisone e Isonzo hanno finito per costituire una delle principali direttive di collegamento tra il Friuli e la Carinzia e che Caporetto ha sempre vissuto di influenze sia mediterranee che continentali, divenendo spesso anche rifugio per credi, pensieri e pratiche antagoniste.

È in un colle poco sopra l’abitato moderno che profughi romani si sono rifugiati al tempo delle invasioni d’epoca tardo-antica dando vita, insieme ad elementi alloctoni, a un insediamento dove due basiliche convivevano con una terza di culto ariano anche all’indomani del Concilio di Nicea. Ed è in pieno centro, al Mrzli studenec, che nei pressi di un tiglio e di una sorgente di acqua fredda gli abitanti slavi della zona erano soliti radunarsi a celebrare riti pagani almeno fino all’intervento dell’Inquisizione di Cividale, che nel 1331 sradicò l’albero e sigillò la fonte con delle pietre (la repressione non fu comunque sufficiente e gli antichi credi sopravvissero ancora a lungo in queste zone, per venire sconfitti solo dallo sfacelo portato nelle valli dalla Prima guerra mondiale). 

Mi piace allora pensare che anche il monumento a Marko Redelonghi (1912-44) - operaio friulano di Cividale che nonostante la diversa nazionalità collaborò fin da subito col movimento antifascista sloveno del TIGR, venne scoperto, arrestato e mandato in confino in Calabria ma all’indomani dell’8 settembre ritornò quassù, divenendo comandante di un battaglione partigiano italo-sloveno - questo monumento posizionato per caso o a ragione giusto tra i due fiumi, le due valli, i due mondi, ecco, mi piace pensare che anche questo monumento partecipi di questa storia altra, eccentrica, marginale forse, questa storia che parla di Europa come della possibilità di disfarci una volta e per sempre dell’orrore della nazione.  

 

Incontro “Tra due fiumi”

NADJA VELUŠČEK Coautrice di film documentari realizzati con la figlia Anja Medved e promotrice culturale nel territorio di confine italo-sloveno. Per anni ha collaborato nella programmazione e produzione dell’associazione cinematografica Kinoatelje. Per il suo lavoro è stata premiata sia in Slovenia che in Italia. È co-fondatrice di KINOkašča/CINEMattic, produzione cinematografica e archivio della memoria.

ANJA MEDVED Autrice di film documentari, video installazioni e progetti transfrontalieri, laureata in regia teatrale presso l'Accademia di teatro e cinema (AGRFT) dell'Università di Lubiana. Regista e sceneggiatrice, con sua madre Nadja Velušček è coautrice di un opus documentario che da più di venti anni ricuce le memorie delle genti del confine italo-sloveno. È co-fondatrice di KINOkašča/CINEMattic, produzione cinematografica e archivio della memoria.

ZDRAVKO LIKAR Operatore sociale e politico, è fondatore del Museo di Kobarid della prima guerra mondiale e attuale presidente della fondazione Pot Miru per la preservazione del patrimonio della prima guerra mondiale nell’alta valle dell’Isonzo. È autore del testo Kobariška Republika (2018), sull’esperienza della prima repubblica partigiana transnazionale d’Europa.

ANTON ŠPACAPAN VONČINA Illustratore, scultore, performer del riciclo e scenografo. Pubblica su riviste, copertine, dischi, libri. Ha lavorato alla scenografia per innumerevoli cortometraggi e film, tra i quali Zoran, il mio nipote scemoDrevoBabylon SistersMenocchioL’uomo selvaticoL’uomo senza colpa, Fiume o morte!. È tra i fondatori del festival internazionale Če povem 83. Nel 2022 con Francesco Tomada ha pubblicato Il figlio della lupa (Bottega Errante Edizioni).