Salta al contenuto principale

Aquileia / Oglej

01 Settembre 2024
Acque
Confini
Conflitti
Tradizioni
Straniamenti

Programma

ore 17:00 visita guidata al porto fluviale di Aquileia e al Museo Paleocristiano di Monastero a cura di Daniele Pasini; partenza dal piazzale antistante il Museo Paleocristiano di Monastero - piazza Monastero, 33051 Aquileia

ore 19:00 incontro "L'Aquileia afroasiatica" con Andrea Bellavite, Gian Paolo Gri e Giorgio Banchig presso la Domus di Tito Macro

ore 20:30 rinfresco offerto dagli organizzatori nella piazzetta all'angolo sud orientale della basilica, presso l'entrata al cimitero degli eroi 

ore 21:30 inizio spettacolo nella piazzetta all'angolo sud orientale della basilica, presso l'entrata al cimitero degli eroi. In caso di maltempo, lo spettacolo si terrà presso la Domus di Tito Macro.

lingua evento: italiano

informazioni: +39 3281547471

si ringrazia: comune di Aquileia, Fondazione Aquileia, Andrea Bellavite, don Mirko Franetovich, Gian Paolo Gri, Giorgio Banchig, Daniele Pasini 

Don Mirko arriva dopo l’ultima messa che è già buio, sfrecciando verso la canonica con la sua Alfa Romeo fiammeggiante. Dopo cena, attraversando la piazza del capitolo, mi chiede: “Ma tu sei mai stato dentro in basilica?”, “Solo una volta, da bambino, non ricordo gran che…”, “Dai che ‘ndiamo”. 

Entriamo da dietro, dal cimitero degli eroi, il cimitero dove è l’arcosolio che contiene i dieci militi ignoti tumulati qui all’indomani della Prima guerra mondiale, e ai suoi piedi la tomba di Maria Bergamas, la madre ebrea (per qualche ragione non lo si ricorda mai) di un caduto in battaglia che scelse il feretro dell’undicesimo soldato senza nome traslato all’Altare della Patria. Mentre don Mirko gira la grossa chiave di bronzo nella serratura della porta, fuori tutto tace e tra i cipressi le croci di ferro ornate da un intreccio di lauro e di quercia con incisa la frase Dulce et decorum est pro Patria mori paiono fantasmi. Nell’anticamera è un macchinario che pare uscito da 2001: Odissea nello spazio: “È l’impianto di sicurezza” dice don Mirko “ogni volta mi fa dannare”. Bip bip bip biiiiiiiiiip. “Possiamo andare, prego”. 

Entriamo in basilica, e fin da subito non riesco a schiodare lo sguardo dal soffitto ligneo della navata centrale a carena di nave rovesciata, tanto che quasi vado a sbattere contro una transenna. “Attento, guarda” mi fa don Mirko indicandomi di guardare in basso. E in basso sono i mosaici di quand’ero bambino, i mosaici del IV secolo, i mosaici dove hanno passeggiato Sant’Ambrogio, San Gerolamo, San Atanasio, e ancora prima dei santi dove hanno passeggiato delle persone normali, come noi, che però dovevano avere un rapporto molto diverso col mondo che li circondava: da dove l’idea di tutti queste specie di animali, di tutte queste specie di pesci, di seppie, di polpi che abitano il mare (“cento cinquantadue, come le nazioni allora conosciute” dice don Mirko)? Perché anche nella scena principale, quella di Giona, il vero protagonista, più che Giona, sembrano essere proprio loro, i pesci, gli animali, le specie, le altre specie che uomo non sono?

Dopo aver ringraziato don Mirko, mi avvio nella notte verso il porto fluviale romano. Il viale di cipressi costeggia le vecchie banchine schiantate dai secoli in uno stretto canale ricoperto di lemna minor dove un tempo era un fiume, il Natisone, con un letto largo più di cinquanta metri. La porta dell’Oriente, la via per i monti innevati del Libano, la via per il delta verdeggiante del Nilo, è sbarrata da un catenaccio, impossibile entrare. Quando mi giro contrariato, al mio fianco, sotto un capitello, una foto di Pasolini in visita ad Aquileia. Manco a farlo apposta, sopra la distesa di lenticchia d’acqua appaiono le lucciole. 

 

Incontro “L’Aquileia afroasiatica”

ANDREA BELLAVITE Teologo, saggista, giornalista. Goriziano d’adozione, è direttore della Società per la Conservazione della Basilica di Aquileia. Con il fotografo Massimo Crivellari ha pubblicato testi sull’Isonzo, sul Carso e sui Monti Goriziani. Per Ediciclo ha contribuito alla stesura della guida Il Cammino Celeste (2013) e ha pubblicato la guida La Basilica di Aquileia (2017) e Lo spirito dei piedi (2016, 2023). 

GIAN PAOLO GRI Antropologo. Ricerca sul campo e in archivio saperi che fondono pratico e simbolico e rimandano al rapporto fra tradizione e modernità. Il suo ultimo libro: Cose dall’altro mondo (forum 2024). È stato presidente del comitato scientifico di vicino/lontano. 

GIORGIO BANCHIG Giornalista pubblicista. È autore di volumi e ricerche sulla storia, la cultura e le tradizioni degli sloveni della Benecia / Slavia friulana nel segno della riscoperta della dignità e della ricchezza di una piccola comunità.